AL CENTRO DELLA PERFORMANCE DEL GRUPPO RENAULT RIENTRA LA SUA STRATEGIA AMBIENTALE E SOCIALE

0
627

Con il sostegno del Consiglio di Amministrazione, il Gruppo ha illustrato nel dettaglio, in occasione dell’Assemblea Generale di venerdì 23 aprile 2021, come intende realizzare la sua politica di responsabilità sociale e ambientale (RSI) nell’ambito del piano strategico Renaulution. Questa politica ambiziosa, che si basa sullo sviluppo di dispositivi inediti, sosterrà la strategia di trasformazione del Gruppo ed i suoi obiettivi di performance. Poggia su tre grandi pilastri integrati nelle attività dell’azienda: transizione ecologica, sicurezza dei clienti sulle strade e dei collaboratori sul posto di lavoro ed inclusione, lavorando sull’occupabilità e la parità dei team.

Facciamo rientrare la nostra responsabilità ambientale e sociale in uno dei capitoli della Renaulution. I nostri impegni a livello di decarbonizzazione, sicurezza degli utenti dei nostri veicoli e dei dipendenti sul posto di lavoro e inclusione rispondono alle nostre sfide strategiche e alimentano la creazione di valore. Questo piano di azione, realizzato con i team dell’azienda e secondo i valori di innovazione e solidarietà che ci appartengono, è sostenuto collegialmente dai membri del Comitato Esecutivo e si integrerà perfettamente nelle nostre attività. Questi impegni, che contribuiscono alla trasformazione del Gruppo, rispondono alla nostra “ragion d’essere”, di cui sono la traduzione operativa.
Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault. 

La transizione ecologica su tutta la catena del valore 

Oltre agli impegni assunti sull’elettrificazione dei veicoli, con un 65% di vendite di veicoli elettrificati dal 2025 e il 90% nel 2030 per la Marca Renault in Europa, il Gruppo punta a raggiungere la neutralità carbonica in Europa nel 2040 e nel mondo nel 2050.

Impegnato dal 2005 nella riduzione dell’impronta ambientale dei veicoli per tutto il loro ciclo di vita, il Gruppo rafforza il suo progetto di decarbonizzazione, con obiettivi target da raggiungere nel 2025 e 2030*. Tra le nuove iniziative della transizione ecologica messe in atto, ricordiamo quanto segue:

  • Il Gruppo si impegna a decarbonizzare i suoi acquisti cominciando da sei componenti (acciaio, alluminio, polimeri, componenti elettronici, pneumatici e vetro) che rappresentano oggi il 90% della carbon footprint della sua attività. Sarà introdotta progressivamente una tariffazione del carbonio per incentivare l’intero ecosistema a produrre in modo più sostenibile. Per il 2030, il Gruppo si prefigge l’obiettivo ambizioso di ridurre la carbon footprint associata ai suoi acquisti del 30% (in CO2 per kg di materiale).
  • Assemblata in Francia con energia a basso tenore di carbonio, la R5 sarà sviluppata dal 2025 con batterie più sostenibili, con una carbon footprint ridotta di almeno il 20% (rispetto a ZOE nel 2020). Oltre a questo obiettivo, il Gruppo si adopera per assicurarsi un approvvigionamento responsabile e sostenibile di minerali. Un impegno completato dalla partnership industriale con Veolia e Solvay per riciclare a ciclo chiuso i metalli delle batterie (cobalto, nickel, litio, ecc.).
  • Per quanto riguarda le attività di produzione, il Gruppo punta a una riduzione del 50% delle emissioni dei suoi stabilimenti nel mondo entro il 2030 (rispetto al 2019). Per sostenere questo obiettivo, l’azienda investirà nel suo apparato industriale 20 milioni di euro che genereranno un risparmio fino a 90 milioni di euro in bollette energetiche e sanzioni evitate per le emissioni di carbonio. I siti dell’Electro-Northpole raggiungeranno l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2025, mentre quelli con sede in Europa entro il 2030.
  • Nella Re-Factory di Flins e nelle filiali Renault Environnement, le attività di smantellamento e riciclo dei componenti dei veicoli, comprese le batterie, genereranno oltre un miliardo di euro di fatturato nel 2030.

* Il Gruppo Renault pubblica, in data odierna, il suo primo rapporto sul clima. Questo documento esplicita il suo obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica, con un piano d’azione dettagliato ed impegni per il periodo 2025/2030. Si basa sulle raccomandazioni del documento “Taskforce on Climate-related Financial Disclosures” (TCFD). Per accedere al rapporto completo: https://group.renault.com/wp-content/uploads/2021/04/climate-report-renault-group.pdf

La sicurezza dei clienti sulle strade e dei collaboratori sul posto di lavoro

Per contribuire a ridurre il numero di incidenti sulle strade, il Gruppo dà una risposta concreta che si articola su due capitoli: prevenire gli incidenti e facilitare gli interventi di soccorso. Il programma di sicurezza preventiva agisce su tre livelli:

  • Rilevare: il “Safety Score” analizzerà i dati relativi alla guida, grazie ai sensori posizionati sul veicolo per incentivare una guida più sicura;
  • Guidare: il dispositivo “Safety Coach” permetterà di informare i conducenti in tempo reale dei potenziali rischi sul percorso a partire dai dati ambientali e segnalerà i luoghi che sono statisticamente più esposti al verificarsi di incidenti;
  • Agire: un relè potrà essere attivato automaticamente in caso di rischio constatato (curva troppo pericolosa, volante non tenuto sotto controllo per un periodo prolungato, sonnolenza, ecc.). Grazie al “Safe Guardian”, il veicolo rallenterà e si porrà automaticamente in una condizione di sicurezza.

Dal 2022, Megane-E sarà equipaggiata con un dispositivo di adattamento automatico alla velocità legale, impostata di default. La velocità sarà limitata anche a seconda dei veicoli e non supererà i 180 km/h.

Infine, per ridurre i tempi di intervento dei soccorsi e facilitare l’accesso al veicolo in caso di incidente, il Gruppo ha sviluppato anche due grandi innovazioni, che saranno introdotte su tutti i veicoli di prossimo lancio in Europa:

  • Il ”Fireman Access” facilita l’intervento dei vigili del fuoco per domare gli incendi che interessano le batterie in caso di incidente. Consente di ridurre considerevolmente il tempo di intervento (da quasi 2 ore a pochi minuti). Già installato sui veicoli elettrici, questo sistema sarà disponibile su tutti i veicoli ibridi plug-in ed elettrici del Gruppo di prossimo lancio.
  • Il “Rescue Code” consente ai vigili del fuoco di identificare il veicolo tramite un QR Code e di accedere così alle informazioni sulla sua architettura e, in caso di incidente grave, accelerare di circa 15 minuti la presa in carico dei passeggeri. Nel frattempo, il Gruppo ha formato i vigili del fuoco all’utilizzo di questo codice in 12 Paesi europei e ha donato loro diverse centinaia di veicoli affinché si possano esercitare e utilizzarli nei corsi di formazione.

Il piano sulla sicurezza comprende anche impegni nei confronti dei collaboratori del Gruppo:

  • Obiettivo zero incidenti e patologie professionali: nell’ambito della sua politica HSE su salute, sicurezza ed ambiente e in tutti i suoi siti industriali e centri di servizi, il Gruppo si prefigge l’obiettivo zero incidenti e patologie connesse alle attività professionali.
  • La “salute per tutti”: il Gruppo si pone l’obiettivo ambizioso di offrire una copertura medica ottimale a tutti i suoi dipendenti, in tutto il mondo.
  • Sensibilizzare i collaboratori ai rischi: sotto la supervisione dei team sanitari del Gruppo, saranno lanciate due campagne mediche sulla prevenzione, di cui la prima già dal 2021. Queste campagne saranno dedicate a patologie per cui l’informazione e la sensibilizzazione fanno la differenza: tumori femminili e malattie cardiovascolari.

L’inclusione: occupabilità, parità, solidarietà  

I veicoli diventano elettrificati, connessi, dotati di intelligenza a bordo, per cui richiedono nuove competenze. Di fronte ai cambiamenti della filiera, l’azienda rafforza la sua politica di inclusione concentrandosi su 3 pilastri: occupabilità, parità, solidarietà.

Il Gruppo lancia un’università dedicata all’acquisizione di nuove competenze a livello di elettrificazione, cybersecurity, gestione e analisi dei dati ed economia circolare, soprattutto di ingegneria connessa al riciclo dei veicoli e delle batterie. La ReKnow University, che in un primo tempo sarà riservata ai dipendenti del Gruppo in Francia, formerà circa il 40% dei collaboratori interessati da questi cambiamenti entro il 2025. Questo processo si estenderà progressivamente alle componenti industriali della filiera e ai partner accademici con cui il Gruppo condivide la concezione e la diffusione dei corsi di formazione professionalizzanti.  

Anche se il Gruppo Renault è proporzionalmente il datore di lavoro che vanta il maggior numero di donne tra i costruttori generalisti, la componente femminile rappresenta ancora solo il 25% dei dipendenti. Per fare della parità un obiettivo importante, il Gruppo si impegna con diverse iniziative:

  • promuovendo le donne ai posti chiave del Gruppo, negli organi di governance, nella Top 4.000 e nella Top 11.000. In ognuna di queste tre categorie, il Gruppo intende raggiungere il 30% di donne nel 2030, il 35% nel 2035 e il 50% nel 2050;
  • mantenendo la sua leadership nella riduzione del divario retributivo di genere, che è già prossimo allo zero a livello di Gruppo e che lo sarà a livello mondiale entro il 2025.
  • Entro il 2025, il Gruppo raggiungerà la parità a livello di numero di apprendisti e tirocinanti, in modo da costituire un vivaio di reclutamento e da sensibilizzare alle attività della filiera.

Sviluppare una mobilità solidale e inclusiva per tutti: la mobilità costituisce una fonte importante di diseguaglianza, soprattutto per l’accesso al lavoro nei territori. È necessaria per ottenere un posto di lavoro, mantenerlo o formarsi. È in questa prospettiva che, dal 2012, il Gruppo, con il sostegno delle sue officine solidali, ha avviato una partnership tramite il Club Mobilité (che riunisce, in particolare, l’agenzia di microcredito Adie, la rete delle Casse di Risparmio, il centro per l’occupazione francese Pôle Emploi e Action Tank), per proporre a chi ne ha diritto crediti bancari e locazioni con opzioni di acquisto di veicoli nuovi.  Il Gruppo prevede di moltiplicare per dieci i beneficiari di questa iniziativa entro il 2025 mobilitando la sua rete commerciale ed ampliando l’offerta anche ai veicoli usati provenienti dalla Factory VO.

Tra i suoi nuovi progetti, la Fondazione Renault e la sua rete di fondazioni nel mondo sostengono anche il lancio di iniziative volte a promuovere l’inserimento professionale delle persone escluse dal mondo del lavoro, privilegiando la vicinanza ai bacini occupazionali del Gruppo e dando ai collaboratori la possibilità di dare il loro contributo. Per saperne di più: https://group.renault.com/groupe/la-fondation-renault/.

Per far rientrare la strategia RSI tra le priorità operative dell’azienda, è stato creato un comitato esecutivo per la strategia RSI che riunisce le principali funzioni interessate ai vertici aziendali: industria, acquisti, ingegneria, digitale, finanze e risorse umane. Tutte le decisioni saranno presentate e approvate dal Comitato RSI del Consiglio di Amministrazione, presieduto da Jean-Dominique Senard, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Renault.