Analisi di AutoScout24 sul parco circolante su base dati ACI

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Dopo il decreto per mitigare l’aumento del prezzo dei carburanti, la scelta dell’auto diventa sempre più importante. Ibride, elettriche, ma anche le alimentazioni tradizionali nuove e usate di nuova generazione, possono perlomeno contribuire a contenere i consumi. Ma qual è la fotografia in Italia?

Le vendite di auto ibride ed elettriche stanno crescendo sensibilmente, tanto da rappresentare nei primi due mesi dell’anno ben il 41,2% sul totale di auto nuove (al netto del noleggio).  Inoltre, nel 2021 il parco auto circolante di auto ibride ed elettriche, rispetto al 2020, è quasi raddoppiato (+93%), passando da 595.807 vetture a ben 1.149.528. Eppure, secondo l’analisi del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI – Automobile Club d’Italia, il parco circolante nel 2021 resta comunque datato e obsoleto, nonostante si registrino piccoli miglioramenti.

Delle quasi 39.823.000 auto in circolazione, le ibride ed elettriche rappresentano solo il 2,9% (nel 2020 era dell’1,5%), con le elettriche che si fermano allo 0,3%.

Ma non è una questione di alimentazione, dato che molti modelli benzina o diesel di nuova generazione hanno un impatto “ridotto” sull’ambiente e sui consumi. Infatti, dall’analisi di AutoScout24, alla bassa penetrazione delle auto “elettrificate” si aggiunge un parco circolante che vede oltre 11.340.000(28,5% del totale) vetture con una classe di emissioni Euro 3 o inferiore, con circa 3.580.000 addirittura Euro 0 (9%). Anche considerando l’età media, quasi quattro auto su dieci (37%) hanno 15 anni o più.

 

Sicuramente la strada è quella corretta ma ancora lunga per un rinnovo radicale, frenato al momento anche dalle vicende di stretta attualità come la carenza dei microchip che ha colpito soprattutto il nuovo e la delicata situazione politica internazionale. Una cosa è certa. In questo momento per i consumatori il fattore economico resta prioritario, ed è per questo che gli incentivi per l’acquisto di auto nuove da un lato e l’ampia disponibilità di auto usate di nuova generazione sul mercato digitale, che permette di acquistare vetture di qualità a prezzi più “contenuti”, possono favorire questo percorso di “svecchiamento”. Su AutoScout24, infatti, oltre alle vetture nuove, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6 e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno.

 

Qual è la fotografia a livello regionale?

 

Partiamo dalle auto ibride ed elettriche. In Valle d’Aosta rappresentano ben l’8,7% delle vetture circolanti nella regione, seguita dal Trentino-Alto Adige (8,1%). Un dato ben al di sopra della media nazionale. Al contrario, agli ultimi posti troviamo tutte regioni del Sud, tra cui la Campania (0,9%), il Molise (1,1%), la Sicilia (1,1%) e la Calabria (1,1%).

 

E se guardiamo la classe di emissioni? Nel sud Italia circolano quasi la metà (47%) delle vetture “meno green”, ovvero con una classe Euro 3 o inferiore.

Il tasso più alto di vetture obsolete si registra in Calabria, con il 44% sul totale nella regione, seguita dalla Campania (42,3%) e dalla Sicilia (42,2%). Ancora una volta la situazione è decisamente migliore in Valle d’Aosta (9%) e in Trentino-Alto Adige (10,5%).

 

“L’analisi di AutoScout24 ha confermato come il parco circolante italiano sia sempre datato, quindi poco sicuro e inquinante afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi di AutoScout24  Ci sono stati piccoli passi in avanti, soprattutto sul fronte delle ibride ed elettriche, ma con questo trend ci vorranno anni per avere un rinnovo importante e significativo. Per questo, oltre alla spinta del mercato del nuovo, dove gli incentivi giocano un ruolo importante, il cambiamento può essere sostenuto anche dall’offerta di auto usate di nuova generazione presente sul web, e in particolare sui marketplace. Un parco auto digitale veloce e facilmente accessibile, che offre un’ampia gamma di autovetture di qualità per tutti i budget, comprese le auto usate elettriche e ibride. Su AutoScout24, infatti, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6 e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno. Senza contare la disponibilità immediata, un netto vantaggio rispetto al mercato del nuovo penalizzato dalla crisi dei microchip.”