Rilancio Stellantis: come Filosa guida il colosso auto fuori dalla tempesta

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Il primo semestre del 2025 si chiude per Stellantis con un bilancio che riflette le complessità del panorama economico globale: ricavi netti pari a 74,3 miliardi di euro, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo dato, sebbene indicativo delle difficoltà che attanagliano il settore auto, in particolare nei mercati chiave di Nord America ed Europa, non esaurisce la narrazione. Dietro i numeri in flessione si cela infatti una profonda trasformazione strategica, orchestrata dal neo-CEO Antonio Filosa, chiamato a raccogliere la sfida in un momento cruciale.

La nomina di Filosa lo scorso 23 giugno ha segnato l’inizio di una nuova fase. La sua dichiarazione d’intenti – “Risolviamo ciò che non funziona, valorizziamo ciò che funziona” – non è un mero slogan, ma un manifesto pragmatico rivolto sia all’organizzazione interna che al mercato. L’approccio di Filosa suggerisce una rifocalizzazione sulla qualità industriale e sulla valorizzazione del capitale umano, elementi fondamentali per innescare la ripartenza.

Le criticità persistono, come dimostrano il calo dei volumi dei veicoli commerciali leggeri in Europa, la pressione delle tariffe doganali e un cambio sfavorevole, fattori che hanno eroso la redditività. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela segnali incoraggianti nel confronto con la seconda metà del 2024: i volumi migliorano, gli ordini crescono e la guidance finanziaria è stata ristabilita. L’azienda prevede ora un aumento dei ricavi nella seconda parte dell’anno, una redditività operativa seppur a una cifra bassa ma stabile, e flussi di cassa industriali in miglioramento. Questi indicatori, pur nella loro modestia, delineano una traiettoria di stabilizzazione e un potenziale di ripresa.

Il rinnovamento della leadership team, annunciato da Filosa, è un segnale forte di discontinuità e fiducia nelle risorse interne. Professionisti con comprovata esperienza hanno assunto ruoli chiave e responsabilità più ampie, indicando la volontà di affrontare la crisi con chi conosce a fondo le dinamiche del gruppo e del settore. Questa riorganizzazione interna mira a snellire i processi decisionali e a promuovere un’esecuzione più rapida ed efficiente delle strategie.

Sul fronte commerciale, Stellantis ha mantenuto un’offensiva di prodotto significativa. Nei primi sei mesi del 2025, sono stati lanciati modelli cruciali come Citroën C3 Aircross, Fiat Grande Panda, Opel Frontera e il Ram ProMaster Cargo BEV, affiancati da aggiornamenti importanti su bestseller come Citroën C4/C4X, Opel Mokka e i Ram 2500 e 3500 Heavy Duty. Questi lanci si sono tradotti in un impatto tangibile sui risultati: un aumento di 127 punti base di quota di mercato nell’UE30 rispetto al secondo semestre del 2024 e una crescita degli ordini in Nord America.

La seconda metà dell’anno promette di consolidare questa spinta, con l’introduzione di dieci nuovi modelli, tre dei quali basati sulla piattaforma modulare STLA Medium. Tra questi spiccano il Jeep Compass, la Citroën C5 Aircross e la nuova DS N°8, che si uniranno alle recenti Peugeot 3008 e 5008 e all’Opel Grandland. Questa strategia mira non solo a razionalizzare la gamma, ma anche a riconquistare un posizionamento competitivo nei segmenti chiave di mercato, puntando su innovazione e differenziazione.

Interessante è anche il “ritorno alle origini” per alcuni modelli iconici. Ram ha annunciato per il 2026 il ritorno del motore HEMI V8 da 5,7 litri nel Ram 1500, mentre la Dodge Charger SIXPACK, a combustione interna, tornerà sulle linee di produzione affiancando la versione elettrica Daytona. La presentazione della nuova Peugeot 208 GTi alla 24 Ore di Le Mans, infine, celebra la sportività e la tradizione del marchio, consolidando il legame con una clientela appassionata. Nel frattempo, Fiat rilancia il pick-up Titano in Argentina con una nuova trasmissione e produzione locale, dimostrando attenzione ai mercati emergenti e a una logica produttiva più sostenibile e flessibile.

Le tariffe doganali rimangono una variabile critica, con un impatto stimato di circa 1,5 miliardi di euro sul 2025, di cui 300 milioni già contabilizzati nel primo semestre. Stellantis, pur mantenendo un dialogo costante con le istituzioni, ha avviato piani di adattamento industriale e logistico per mitigarne l’impatto. Questa sfida aggiuntiva rappresenta un banco di prova per la resilienza e la capacità di adattamento dell’organizzazione.

Guardando al futuro, la percezione è che Stellantis stia intraprendendo una strada caratterizzata da scelte più realistiche e orientate al risultato. La leadership di Antonio Filosa sembra voler riportare il gruppo a una dimensione più concreta, focalizzata meno sugli annunci e più sui prodotti tangibili, meno sulle visioni a lungo termine e più sulle performance nel breve e medio periodo. Questo pragmatismo, unito a una costante innovazione di gamma e a un forte investimento nel capitale umano, potrebbe essere la chiave per navigare con successo le incertezze del 2025 e gettare le basi per una solida ripresa.