Renault R4 E-Tech Electric vince Best in Classic 2025

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Venerdì 21 novembre, nel cuore di Milano AutoClassica, Ruoteclassiche ha consegnato i Best in Classic 2025, riconoscimenti che ogni anno misurano il polso del mondo heritage: non solo restauri e collezioni, ma anche il modo in cui le icone tornano a parlare al presente. E quest’anno, tra dieci categorie in gara, a far discutere è stata la Renault R4 E-Tech Electric. Nella sezione “Reloaded” – quella riservata ai modelli moderni che rinascono da miti del passato – la nuova R4 ha portato a casa il premio, grazie a una rilettura capace di tenere insieme memoria e quotidianità. 

Un’icona che gioca sul filo del tempo

La motivazione della giuria riassume bene il senso dell’operazione: sessant’anni dopo l’originale, la R4 torna con un design che rievoca le linee semplici e geniali dell’antenata senza restarne prigioniero. È una nostalgia che non fa il verso al passato, piuttosto lo traduce. Del resto la vecchia “Quatrelle” è stata davvero l’auto per tutti: oltre 8 milioni di esemplari venduti in trent’anni, in più di 100 Paesi, e una reputazione da compagna di vita che le valse il soprannome di auto “blue-jeans”. Oggi quell’idea di libertà si rifà in chiave elettrica e connessa, da voiture à vivre contemporanea: compatta, modulabile, pronta a farsi usare senza troppe cerimonie. 

Elettrica, pop e concreta: la R4 di oggi

Il premio “Reloaded” non celebra solo una bella operazione di stile. La R4 E-Tech entra nel progetto Renault di rendere l’elettrico più accessibile, insieme a R5 e Twingo di nuova generazione. La scheda tecnica parla di una vettura pensata per la vita reale: motorizzazioni fino a 150 CV, autonomia dichiarata fino a circa 409 km WLTP e ricarica rapida per i viaggi fuori città. Tradotto: non è un esercizio da salone, ma un’auto che vuole tornare a essere “per tutti e per tutto”, stavolta con la spina. 

Una giuria da collezionisti (e un messaggio chiaro)

A decretare la vittoria è stata la giuria presieduta da Gian Luca Pellegrini e composta da nomi che sono un pezzo di storia dell’auto – da Silvia Nicolis a Valentino Balboni, fino a Cristiano Michelotto e Ronnie Kessel. Scelte così non premiano la moda del momento: premiano la coerenza. E la R4, con la sua semplicità di fondo riportata nel 2025, manda un segnale interessante al mercato: il patrimonio storico non è un museo, può diventare una chiave per rendere desiderabile l’elettrico senza trasformarlo in oggetto elitario.