L’onda lunga delle auto cinesi non è più un fenomeno da osservare a distanza, ma una realtà che tocca da vicino il mercato italiano. Dopo l’arrivo di Omoda e Jaecoo, il Gruppo Chery ha deciso di scoprire le carte di un piano industriale che guarda al nostro Paese come a uno dei suoi laboratori principali per l’Europa. Forte di oltre 17 milioni di clienti nel mondo e di 22 anni consecutivi da primo esportatore cinese di veicoli a nuova energia, il costruttore di Wuhu prepara un salto di qualità che va oltre il semplice debutto di nuovi modelli.
La roadmap è già segnata: nel 2026 arriverà il nuovo brand LEPAS, seguito nel 2027 da iCAUR, mentre entro cinque anni debutterà il marchio premium EXLANTIX, totalmente elettrificato. Non si tratta di una presenza simbolica, ma di un vero posizionamento strategico: l’Italia diventa banco di prova per misurare quanto la nuova generazione di SUV ibridi ed elettrici orientali sia in grado di parlare il linguaggio di uno dei pubblici più esigenti al mondo in fatto di stile, guida e qualità percepita.
LEPAS: tra “Leap” e “Passion” la nuova eleganza urbana
Al centro di questa offensiva c’è LEPAS, il brand globale che incarna la parte più “stilosa” del progetto Chery. Il nome nasce dalla fusione di “Leap” e “Passion”, un salto in avanti alimentato dalla passione, e definisce da subito una promessa: non solo mobilità, ma un modo di vivere l’auto come prolungamento della propria identità urbana.
Il posizionamento è chiaro: eleganza accessibile, pensata per quell’élite urbana moderna fatta di professionisti, famiglie giovani, creativi che alternano smart working, viaggi e impegni quotidiani. Con il claim “Drive Your Elegance”, LEPASpunta a trasformare ogni spostamento in un gesto di stile consapevole, evitando il lusso urlato e preferendo un linguaggio fatto di linee pulite, proporzioni equilibrate e interni tecnologici ma non opprimenti. È una risposta diretta a chi guarda alle auto cinesi con curiosità mista a diffidenza: veicoli pensati per le nostre città, ma sviluppati dentro una rete globale che ha già dimostrato di saper crescere rapidamente in Europa.
L8, L6 e L4: la gamma che vuole cambiare le regole del gioco
La teoria, però, deve passare alla prova dei fatti. E la concretezza della strategia LEPAS ha il volto della nuova Lepas L8, l’ammiraglia che ha debuttato al Salone dell’Auto di Torino 2025 in anteprima europea, dopo la presentazione mondiale di aprile. Si tratta di un SUV ibrido plug-in lungo quasi 4,7 metri, dalle linee morbide ma scolpite, frontale imponente, firma luminosa sottile a LED e gruppi ottici verticali che ne sottolineano la presenza su strada. Sotto la carrozzeria lavora un powertrain Super Hybrid, derivato dai sistemi già visti su Omoda e Jaecoo, con una batteria di circa 18 kWh in grado di offrire fino a un centinaio di chilometri in modalità elettrica e oltre 1.300 km complessivi tra benzina e corrente.
La Lepas L8 è attesa sul mercato italiano nel secondo trimestre del 2026 e farà da apripista a una gamma che si allargherà rapidamente con le più compatte L6 ed L4, in arrivo entro fine anno. L’idea è coprire un ventaglio di esigenze molto ampio, dai lunghi viaggi in famiglia al traffico cittadino, mantenendo un filo rosso comune fatto di design emozionale, tecnologie avanzate di assistenza alla guida e interni digitali minimal ma curati. Ogni modello è pensato come un esercizio di equilibrio tra estetica, efficienza e fruibilità quotidiana, con l’obiettivo di spostare l’asticella di ciò che ci si aspetta da un marchio emergente.
Una rete globale per una fiducia locale
Per il Gruppo Chery la scommessa non è solo di prodotto, ma di presenza sul territorio. Il principio guida è quello della localizzazione, riassunto nel motto “In somewhere, For somewhere, Be somewhere”: essere in un luogo, per quel luogo, fino a diventare parte del suo tessuto economico e sociale. In concreto significa puntare a 1.200 punti vendita nel mondo e a 500.000 auto vendute all’anno sotto il cappello LEPAS, sostenuti da una rete di vendita e assistenza pensata per rassicurare chi sceglie un brand nuovo.
Per l’Italia questo passaggio è cruciale: acquistare una SUV elettrica o ibrida del gruppo non dovrà sembrare un salto nel buio, ma un passo ragionato verso una mobilità più avanzata. Showroom dedicati, officine formate sulle nuove tecnologie, servizi digitali per la gestione della ricarica e dell’auto connessa: è così che Chery vuole convincere il pubblico europeo che la distanza tra Oriente e Occidente, almeno sull’auto, si è accorciata, se non ribaltata, soprattutto su batterie, software e qualità della vita a bordo.
iCAUR ed EXLANTIX: l’assalto alla fascia alta
Oltre l’orizzonte di LEPAS, la strategia del Gruppo Chery prevede due altri nomi destinati a far parlare di sé. Nel 2027arriverà iCAUR, marchio orientato a creare “nuovi classici” per l’era delle auto a nuova energia, con il debutto affidato al grande SUV V27, dotato di tecnologia ibrida a range extender. Il sistema abbina un 1.5 turbo benzina a uno o due motori elettrici, con potenza fino a circa 455 CV e un’autonomia elettrica nell’ordine dei 200 km, pensata per ridurre al minimo l’ansia da ricarica senza rinunciare alle prestazioni.
Ancora più in alto guarda EXLANTIX, il marchio premium elettrico che arriverà entro i prossimi cinque anni con modelli come la berlina ES e il SUV ET, già affermati in Cina e premiati a livello locale. Qui l’obiettivo è confrontarsi direttamente con i costruttori storici tedeschi e giapponesi, proponendo auto elettriche di fascia alta capaci di unire autonomia, prestazioni e un linguaggio stilistico globale. Se il piano andrà in porto, l’Italia non sarà solo spettatrice di una nuova ondata orientale, ma uno degli epicentri in cui si ridisegna il concetto stesso di mobilità moderna: tra SUV ibridi plug-in, crossover elettrici e marchi premium a zero emissioni, la partita è appena iniziata.












