Nel mondo dell’industria, dove i numeri spesso raccontano solo una parte della storia, ci sono riconoscimenti che pesano più di altri. È il caso della doppia “A” che Brembo si è appena vista assegnare da CDP, l’organizzazione globale non profit che misura in modo indipendente l’impatto ambientale di aziende e città. Un voto che non vale solo come medaglia, ma come conferma che la strada intrapresa sulla sostenibilità è concreta, misurabile, verificata dall’esterno.
Doppia “A” CDP: molto più di un voto in pagella
La doppia “A” ottenuta da Brembo in cambiamento climatico e gestione delle risorse idriche colloca il gruppo bergamasco nell’élite mondiale delle aziende più trasparenti e impegnate sul fronte ambientale. Il rating 2025, basato sui dati dell’ultimo Annual Report, migliora ulteriormente il giudizio rispetto all’anno precedente e certifica un percorso di riduzione delle emissioni di CO2 e di uso responsabile dell’acqua che non nasce dall’oggi al domani. In un’epoca in cui il rischio di greenwashing è sempre dietro l’angolo, un riconoscimento esterno e severo come quello di CDP fa la differenza tra i buoni propositi e le azioni reali.
Re-Water e i progetti che cambiano i territori
Dietro quel voto ci sono progetti dal forte impatto industriale e sociale. In Messico, per esempio, il programma Re-Waterha rivoluzionato la gestione dell’acqua in un’area dove la risorsa idrica è tutt’altro che scontata. Le acque reflue trattate vengono riutilizzate per alimentare gli stabilimenti locali di Brembo, riducendo il prelievo da fonti naturali e alleggerendo la pressione sulle comunità vicine. Non è solo efficienza: è una scelta che mette insieme tutela dell’ambiente, competitività industriale e responsabilità verso il territorio. Lo stesso approccio si ritrova nel lavoro quotidiano di ottimizzazione energetica delle fabbriche, che nel 2024 ha portato a una riduzione dell’8% delle emissioni di CO2rispetto al 2023 grazie a dati più precisi, tecnologie più evolute e processi produttivi più efficienti.
Persone, dati e competenze dietro la sostenibilità
La doppia “A” non è il risultato di un singolo progetto, ma di una macchina organizzativa che coinvolge tutti i siti del gruppo, presenti in 18 Paesi. Ognuno di loro fornisce i propri dati ambientali, che vengono raccolti e analizzati da un team centrale multidisciplinare formato da ingegneri, chimici e scienziati ambientali. Il lavoro di questo gruppo è trasformare numeri grezzi in informazioni affidabili, in grado di raccontare davvero l’impatto di Brembo su clima e acqua. “Siamo orgogliosi di aver migliorato il nostro rating CDP nel 2025”, ha commentato Andrea Rocco, Chief Sustainability & Risk Officer del Gruppo, ricordando come ogni anno i requisiti dell’organizzazione diventino più stringenti. Soddisfarli significa tenere il passo con le aspettative di investitori, clienti e istituzioni, che chiedono sempre più trasparenza, performance misurabili e una visione di lungo periodo.
Perché la doppia “A” conta anche fuori dall’azienda
Per capire il peso di questo risultato bisogna guardare al ruolo di CDP nello scenario globale. Le sue valutazioni, che vanno da “D-” a “A”, sono considerate un benchmark per misurare la serietà dell’impegno ambientale di aziende e città. Ottenere il massimo punteggio in cambiamento climatico e gestione delle risorse idriche significa essere riconosciuti come attori credibili nella lotta alla crisi climatica e nella tutela di un bene sempre più scarso come l’acqua. Per Brembo, leader nelle soluzioni frenanti per il mondo automotive, la doppia “A” è al tempo stesso un traguardo e un impegno: la conferma che frenare l’impatto ambientale e accelerare verso un futuro più responsabile possono andare di pari passo, creando valore per la filiera, per i territori e per le generazioni che verranno.
















