BYD vola al 2,8% in Italia e guida l’elettrico e l’ibrido

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In Italia il nome BYD Italia fino a poco tempo fa diceva poco a chi non seguiva da vicino il mondo delle auto elettriche. Oggi è sulla bocca di concessionari e analisti: a novembre il marchio cinese ha toccato 3.524 immatricolazioni, una quota di mercato del 2,8% che vale il 15° posto nel ranking nazionale e racconta una crescita superiore al 500% in appena 15 mesi di presenza sul nostro mercato.

I numeri aiutano a mettere in prospettiva il fenomeno: per raggiungere una soglia simile altri costruttori asiatici ed europei hanno impiegato anche quindici anni. BYD Italia ci è riuscita in poco più di dodici mesi, senza modelli solo termici e puntando tutto su auto elettriche e auto ibride plug-in. Nel cumulato dei primi undici mesi del 2025 il brand sfiora le 22.000 targhe e nel mercato dei veicoli elettrificati vale il 14,8% a novembre e l’11,9% su base annua, con il 17,2% tra le full electric.

Dietro questa accelerazione non c’è solo l’appeal di prodotti nuovi, ma anche una rete che cresce a ritmi inconsueti per il mercato italiano. Entro fine anno i punti vendita arriveranno a quota 100, affiancati da un post-vendita e da una logistica ricambi pensati per rassicurare chi sceglie un marchio fino a ieri quasi sconosciuto. La strategia è chiara: rendere i modelli BYD Italia facilmente raggiungibili e trasformare la curiosità in fiducia.

BYD Dolphin Surf, la citycar elettrica che conquista le città

Il volto più riconoscibile di questa ascesa è la BYD Dolphin Surf, che a novembre si è confermata l’auto elettrica più venduta in Italia. Non è solo una questione di prezzo o incentivi: la citycar è l’unica del segmento con 5 stelle Euro NCAP, biglietto da visita fondamentale in un Paese ancora molto sensibile al tema della sicurezza. A bordo ci sono numerosi sistemi ADAS e, soprattutto, la Blade Battery, tecnologia proprietaria che promette maggiore durata e resistenza rispetto alle batterie tradizionali.

Per molti automobilisti italiani la BYD Dolphin Surf è la porta di ingresso ideale al mondo a zero emissioni: dimensioni compatte, abitabilità intelligente, consumi contenuti e la percezione di guidare un prodotto moderno, non una semplice “low cost”. In un mercato dove le piccole a benzina restano dominanti, il fatto che una citycar elettrica firmata BYD si prenda il primo posto nelle immatricolazioni è un segnale chiaro di cambiamento.

ATTO 2 DM-i, l’ibrido che parla agli automobilisti europei

Accanto alle full electric, BYD sta costruendo la propria leadership anche tra le auto ibride plug-in con la gamma DM-i Super Hybrid. La protagonista della nuova fase è la BYD ATTO 2 DM-i, SUV compatto pensato per l’Europa che, grazie a questa tecnologia, promette fino a 1.000 km di autonomia totale, combinando l’efficienza elettrica con la tranquillità di un motore a benzina pronto a intervenire nelle lunghe percorrenze.

È una risposta concreta ai dubbi di chi guarda con interesse alla mobilità elettrica ma teme ancora limiti infrastrutturali o tempi di ricarica. Con la BYD ATTO 2 DM-i la quotidianità si vive in modalità elettrica, mentre il motore termico entra in gioco solo quando serve, riducendo l’ansia da autonomia. Per il mercato auto 2025, popolato da clienti informati e poco disposti ai compromessi, è una proposta che parla un linguaggio semplice: efficienza, flessibilità, tecnologia.

Dalla Spagna al Regno Unito, la scalata europea

Il caso italiano non è isolato: anche in Spagna, Germania e Regno Unito le immatricolazioni BYD crescono rapidamente, a conferma di un brand che da outsider diventa protagonista nel mondo dei veicoli a nuova energia.

Per i costruttori storici europei, la crescita di BYD è un campanello d’allarme ma anche uno stimolo. La concorrenza cinese non gioca più solo sul terreno del prezzo, bensì su qualità percepita, sicurezza, contenuti tecnologici e una gamma che va dalla BYD Dolphin Surf alle berline e ai SUV più grandi. Ed è proprio sul terreno dell’elettrico e dell’ibrido plug-in che la partita si fa più serrata.

Un nuovo equilibrio nel mercato auto 2025

Se il 2,8% di quota di mercato può sembrare ancora un numero piccolo, il messaggio che arriva dal caso BYD Italia è tutt’altro che marginale. In un contesto di incentivi altalenanti, infrastrutture in evoluzione e consumatori divisi tra curiosità e scetticismo, un costruttore che in 15 mesi entra nella top 15 e guida le classifiche di auto elettriche e auto ibride contribuisce già a spostare gli equilibri.

Per chi osserva il mercato auto 2025, l’ascesa di BYD è una cartina di tornasole: indica quanto rapidamente possa cambiare la geografia dell’auto e quanto gli italiani siano pronti a premiare prodotti percepiti come convincenti. Il resto dipenderà da come reti di vendita, infrastrutture di ricarica e politiche industriali sapranno accompagnare questa transizione. Per ora una cosa è certa: il nome BYD è destinato a restare al centro della conversazione.