
Ci sono momenti in cui il rombo dei motori lascia spazio al tintinnio dei calici, e l’adrenalina della pista si stempera in sorrisi, abbracci e quella soddisfazione composta che solo chi ha dato tutto può permettersi. È esattamente l’atmosfera che si è respirata sabato scorso al Porsche Experience Center Franciacorta, il tempio moderno della passione tedesca in terra lombarda. Qui è andata in scena la “Notte dei Campioni”, l’atto conclusivo, vibrante e necessario, della Porsche Carrera Cup Italia 2025. Non una semplice premiazione, ma il sigillo su un’annata che definire storica non è un’iperbole da comunicato stampa, ma la fotografia fedele di un campionato arrivato alla sua diciannovesima edizione con una salute di ferro e un appeal internazionale mai visto prima.
Il palcoscenico delle grandi occasioni al PEC Franciacorta
Immaginate quarantasette piloti che rappresentano ben 17 Paesi diversi. È questo il dato che forse più di ogni altro racconta l’evoluzione del monomarca tricolore. Durante la serata, condotta con la consueta eleganza e competenza dalla giornalista sportiva Federica Masolin, si è percepita chiaramente la sensazione di essere al centro di qualcosa di più grande di una semplice competizione nazionale. In uno scenario sfavillante, tra luci studiate e la presenza imponente delle vetture che hanno fatto la storia della stagione, si sono riuniti i protagonisti del volante, i team principal, lo staff di Porsche Italia e i rappresentanti dei 23 Centri Porsche. È stata una passerella d’onore per chi, da aprile a ottobre, ha vissuto sul filo dei decimi di secondo, in un equilibrio tecnico e sportivo che ha tenuto appassionati e addetti ai lavori con il fiato sospeso fino all’ultimo round di Monza.
Keagan Masters: il “mattatore” concede il bis
Se in pista è stato implacabile, sotto i riflettori del PEC Franciacorta Keagan Masters ha confermato il suo status di protagonista assoluto. Il venticinquenne sudafricano non è solo un pilota veloce, è ormai un simbolo di costanza e determinazione. Laurearsi campione assoluto per il secondo anno consecutivo è un’impresa che riesce a pochi, specialmente in un campionato monomarca dove la 911 GT3 Cup non fa sconti e mette tutti sullo stesso piano tecnico. Masters, alfiere del Team Q8 Perform, ha ritirato il suo premio con la consapevolezza di chi ha difeso il titolo contro avversari agguerriti, consolidando il legame con un brand che è ormai parte integrante della narrazione di questo sport. La sua vittoria non è solo un successo personale, ma la certificazione di un dominio costruito gara dopo gara, gestendo la pressione di essere “l’uomo da battere” fin dalla prima semaforata.
La prima volta di BeDriver e la sfida internazionale
Ma la Porsche Carrera Cup Italia non è un monologo, è un coro di voci potenti. La serata ha tributato i giusti onori anche a chi ha reso la vita difficile al campione fino all’ultimo metro. Sul podio virtuale della serata sono saliti Marvin Klein e Alexander Tauscher. Klein, due volte campione della serie francese, ha portato in dote non solo il suo talento cristallino che gli è valso il secondo posto assoluto, ma ha contribuito in modo decisivo a scrivere una nuova pagina di storia per il suo team. È stata infatti la scuderia lombarda BeDriver, fondata e guidata dalla visione di Alessandro Poli, a sollevare il trofeo di Team campione 2025. Un primo alloro che ha il sapore dolce della scalata compiuta, del lavoro di squadra che paga e che proietta la compagine ai vertici del motorsport a ruote coperte. Al terzo posto, il giovane tedesco Alexander Tauscher di Target Competition ha confermato quanto la serie italiana sia diventata un terreno di caccia privilegiato per i talenti d’oltralpe, alzando l’asticella della competizione a livelli altissimi.
Giovani promesse e certezze inossidabili
La narrazione della serata si è poi spostata sulle altre categorie, vere anime pulsanti del campionato che garantiscono spettacolo e storie umane affascinanti. C’è la storia di Alberto De Amicis, portacolori di Ebimotors, che ha sfilato sul palco per raccogliere il frutto del suo secondo titolo consecutivo in Michelin Cup. La sua vittoria, ottenuta davanti a rivali di spessore come Stefano Stefanelli e Francesco Maria Fenici, racconta di una passione che non conosce età e di una professionalità che in pista fa ancora la differenza. Dall’altro lato dello spettro anagrafico, la “Notte dei Campioni” ha acceso i riflettori sul futuro. Pietro Delli Guanti, a soli 21 anni, è stato incoronato miglior esordiente della stagione. Il titolo Rookie, conquistato con il team Archesse Racing, non è solo una coppa da mettere in bacheca, ma un biglietto da visita pesante per il futuro della sua carriera. In un campionato così selettivo, emergere al primo anno significa avere la stoffa per puntare, presto, al bersaglio grosso.
Una formula vincente che guarda al futuro
Tra un brindisi e una premiazione, le parole di Pietro Innocenti, Amministratore Delegato di Porsche Italia, hanno risuonato non come un rito formale, ma come una lucida analisi del momento d’oro che sta vivendo il campionato. Innocenti ha sottolineato come ogni anno sembri impossibile superare il livello della stagione precedente, eppure la Carrera Cup riesce puntualmente a sorprendere. Il segreto? Un’alchimia rara. Da una parte la dimensione internazionale ormai consolidata, che attira piloti da tutto il mondo trasformando il campionato italiano in una sorta di “Champions League” delle ruote coperte; dall’altra, un mix esplosivo di giovani talenti affamati e piloti esperti “gentleman” che garantiscono battaglie vere in ogni posizione della griglia.
La solidità del campionato si misura anche dalla fiducia degli sponsor e dei partner, che vedono nella serie non solo una vetrina, ma un ecosistema di valori condivisi. Mentre le luci del PEC Franciacorta si spegnevano, chiudendo simbolicamente il garage sul 2025, la sensazione diffusa tra i presenti era già rivolta al domani. Con queste premesse, con questo livello di competizione e con questa capacità organizzativa, la ventesima edizione promette di essere ancora più spettacolare. I motori ora riposano, ma la sfida è già ripartita.















