C’è un’energia particolare che scorre tra le strade di San Paolo, e non è solo quella della rete elettrica. È la vibrazione dell’attesa, quella tensione sportiva che precede lo spegnimento dei semafori. Esattamente come un anno fa, il Sambodromo di San Paolo si trasforma nel palcoscenico ideale per l’apertura del sipario sulla stagione 2025-2026 di Formula E. Non è un circuito qualunque: i suoi 2,9 chilometri sono un mix letale di lunghi rettilinei, dove la velocità pura regna sovrana, e curve tecniche che richiedono un piede chirurgico. È qui, tra il calore del pubblico brasiliano e l’asfalto rovente, che DS Automobiles e il partner Penske Autosport hanno deciso di scoprire le carte, pronti a regalare spettacolo e, soprattutto, a portare a casa risultati pesanti.
Non si tratta solo di partecipare. L’atmosfera nel box franco-americano è quella di chi ha un conto in sospeso con la gloria. L’obiettivo dichiarato non lascia spazio a interpretazioni: vincere gare e puntare a quel podio finale che rappresenta il sigillo di una stagione perfetta. Per farlo, il team ha lavorato duramente durante la pausa, affinando le armi a disposizione. La monoposto, la DS E-TENSE FE25, non è solo un gioiello di ingegneria, ma quest’anno si presenta in griglia con nuove impostazioni software, un dettaglio che in una competizione decisa sui millesimi di secondo può fare la differenza tra alzare una coppa o guardare gli altri festeggiare.
Tra record storici e giovani promesse: la strategia piloti
Se la macchina è il cuore pulsante, i piloti ne sono l’anima. La strategia di DS Penske per questa stagione è affascinante perché gioca su due tavoli apparentemente opposti: l’esuberanza della gioventù e la solidità dell’esperienza. Da una parte del garage troviamo Taylor Barnard, il ventunenne britannico che molti addetti ai lavori definiscono già come il futuro della categoria. Barnard non è una scommessa al buio: in sole 19 gare ha già strappato applausi con cinque podi e due pole position. La sua fame di vittoria è palpabile, è la scheggia impazzita pronta a sconvolgere gli equilibri della griglia, continuando quella che sembra essere una inesorabile caccia a punti pesanti.
Dall’altra parte del box, la narrazione cambia, diventando quasi epica. Maximilian Günther si appresta a vivere un weekend che non dimenticherà mai, a prescindere dal risultato. Il pilota tedesco, figura di spicco della serie elettrica fin dal 2018, taglierà proprio a San Paolo il traguardo della sua centesima gara in Formula E. Cento partenze significano aver visto tutto: le evoluzioni delle auto, i cambi di regolamento, le vittorie sudate e le sconfitte amare. Avere in squadra un veterano del suo calibro offre a DS Penske una stabilità tecnica e psicologica fondamentale per gestire la pressione di un campionato che non perdona errori.
L’impegno di Stellantis e la visione di Franzetti
Ma perché un marchio premium come DS continua a investire così tante risorse in questa serie? La risposta va oltre la semplice competizione sportiva. La Formula E è, a tutti gli effetti, il laboratorio a cielo aperto più veloce del mondo. Come ha tenuto a precisare Eugenio Franzetti, Direttore di DS Performance, la gara brasiliana segna l’inizio dell’undicesima stagione del marchio nella serie, un impegno che definire “costante” sarebbe riduttivo.
Il manager italiano ha sottolineato come la partecipazione alla massima competizione 100% elettrica sia strategica per il gruppo Stellantis. Ogni kilowatt gestito in pista, ogni algoritmo di recupero dell’energia perfezionato sulla DS E-TENSE FE25, finisce inevitabilmente per migliorare le vetture stradali che guidiamo ogni giorno. C’è un filo diretto che collega il Sambodromo alle concessionarie di tutto il mondo, rafforzando l’immagine di un brand che fa dell’innovazione il suo stendardo. Franzetti non nasconde l’ottimismo: con la coppia Barnard-Günther al volante, la convinzione è quella di poter non solo competere, ma di ambire concretamente ai gradini più alti del podio.
Un palmarès che pesa e il futuro da scrivere
Guardando ai numeri, si capisce perché gli avversari temono la livrea nera e oro di DS. Non sono statistiche fredde, ma la testimonianza di un dominio che vuole rinnovarsi. Dal suo ingresso nella seconda stagione (era il 2015), il costruttore francese ha messo in bacheca trofei che farebbero invidia a chiunque: due doppi titoli, 18 vittorie, 55 podi e ben 26 pole position su 137 gare disputate. È un’eredità pesante, che impone l’obbligo di essere protagonisti.
Sabato 6 dicembre, alle ore 18:00 CET, quando i semafori di San Paolo si spegneranno, tutta questa storia, tutta la tecnologia e le ambizioni si condenseranno in 45 minuti di adrenalina pura. La Formula E è tornata, e DS Penske ha tutta l’intenzione di scriverne il prossimo capitolo da protagonista assoluta.















