Non è la solita foto di rito. Quando il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara entra nel laboratorio dell’Istituto Professionale De Amicis-Cattaneo di Roma, la sensazione è che qualcosa, nella scuola italiana, si stia davvero muovendo. Tra banchi, lavagne e sollevatori, il cuore di una vera officina 4.0 batte in mezzo agli studenti. La visita non serve a tagliare un nastro – quello c’è già stato in ottobre – ma ad avviare una fase decisiva: la formazione dei docenti che dovranno insegnare a usare queste tecnologie.
Qui la tecnologia industriale smette di essere un concetto astratto da libro di testo e diventa strumento quotidiano. La presenza del Ministro certifica che il progetto non è una parentesi, ma un modello. Il laboratorio di carrozzeria inaugurato da Ford Italia rappresenta un caso virtuoso di dialogo tra pubblico e privato, costruito non su slogan ma sulla necessità di accorciare quella distanza, spesso siderale, che separa il diploma dal primo contratto di lavoro.
Dentro la carrozzeria 4.0: la fabbrica di competenze
Quello che rende questo spazio unico nel panorama nazionale non è solo il logo Ford sulla porta, ma ciò che accade dentro. È la prima volta che una casa automobilistica entra così fisicamente in un istituto pubblico italiano, portando le stesse tecnologie che si trovano nelle officine più avanzate. In collaborazione con partner tecnici come Polin-ac, Würth, BASF e 3M, gli studenti lavorano su sistemi di verniciatura di ultima generazione e attrezzature pensate per i veicoli elettrici e ibridi.
Il settore automotive è nel mezzo della sua rivoluzione più profonda: l’elettrificazione sta cambiando mestiere, strumenti e competenze richieste. La scuola non può permettersi di formare ragazzi per un mondo che non esiste più. Per questo il Cattaneo offre un’esperienza immersiva in cui si impara a intervenire sui nuovi powertrain in sicurezza e con metodo. Come sottolinea la Dirigente Scolastica Giovanna Giammaruto, questo laboratorio non è solo mura e macchinari, ma la concretizzazione di una idea di scuola competitiva, in grado di generare opportunità occupazionali reali. Al suo fianco, l’Amministratore Delegato di Ford Italia Marco Buraglio e Danilo Vicca, Dirigente dell’Ambito Territoriale di Roma, completano il quadro di una alleanza che va oltre le dichiarazioni d’intenti.
Ford Youth Academy: i numeri che diventano lavoro
A rendere solido il progetto sono i numeri, che raccontano più di tante parole. L’iniziativa romana si inserisce nel percorso della Ford Youth Academy, il programma con cui, dal 2021, l’azienda sta ricucendo lo strappo tra domanda e offerta di lavoro tecnico. Finora sono stati coinvolti 800 studenti in tutta Italia: non più semplici visitatori di fabbriche, ma giovani inseriti in percorsi strutturati di formazione e tirocinio.
Di questi, 158 tirocini attivati si sono tradotti in 70 assunzioni. Settanta ragazzi che hanno trasformato l’esperienza in un posto di lavoro, settanta famiglie che possono guardare al futuro con un po’ più di serenità. È questo, ricorda Marco Buraglio, il senso della presenza di Ford in progetti come quello del De Amicis-Cattaneo: non essere un corpo estraneo che “ospita” qualche studente, ma un alleato del sistema educativo, pronto a investire su competenze realmente spendibili in officina. Quando la sinergia tra Ministero, scuola e impresa funziona, i risultati arrivano e si leggono nei contratti firmati, non solo nelle slide.
Il tassello decisivo: formare chi sta in cattedra
La giornata con il Ministro mette però al centro un altro protagonista: i docenti. Si parla spesso di studenti, molto meno di chi ogni giorno li accompagna in aula. Eppure, senza un serio investimento sulla formazione degli insegnanti, anche il laboratorio più moderno rischia di restare una scenografia.
L’avvio del programma di aggiornamento dedicato ai professori del Cattaneo è il tassello che mancava per chiudere il cerchio. Dopo aver acquisito le competenze tecniche sulle nuove attrezzature, saranno loro a guidare gli allievi nella “carrozzeria 4.0”, trasformando la curiosità in saper fare. L’obiettivo è formare professionisti ibridi, capaci di unire le tecniche di riparazione tradizionali – che restano un’arte – alle competenze digitali ed elettroniche richieste dai veicoli elettrici.
In un mercato del lavoro che ha fame di figure specializzate, uscire da scuola con questo bagaglio significa avere una marcia in più. Il De Amicis-Cattaneo, con il supporto di Ford Italia, si candida a diventare un faro replicabile per altri istituti, un esempio concreto di come la scuola italiana possa tornare a essere motore sociale ed economico del Paese. Non solo raccontando il futuro dell’automotive, ma contribuendo, ogni giorno, a costruirlo.

















