Per molti automobilisti italiani il nome Leapmotor suona ancora nuovo. Eppure il brand cinese, portato in Europa dalla joint venture Leapmotor International guidata da Stellantis, è operativo nel nostro Paese solo da un anno e ha già cambiato passo.
Secondo i dati elaborati da Dataforce, a novembre il marchio ha raggiunto 2.211 immatricolazioni, pari all’1,8% del mercato totale e al 3% tra i privati, risultato che segna il miglior mese di sempre per Leapmotor in Italia.
«Si tratta di un risultato particolarmente importante, tenuto conto che il marchio è una vera e propria start-up operativa in Italia soltanto da un anno e che negli ultimi mesi ha mostrato una crescita costante», commenta Federico Scopelliti, Country Manager Leapmotor Italia. Una crescita che racconta bene quanto, in un mercato complesso come quello italiano, ci sia spazio per una proposta di auto elettriche dal posizionamento accessibile ma con contenuti tecnologici convincenti.
Elettrico, dove Leapmotor corre più veloce del mercato
Se si restringe lo sguardo al solo perimetro delle vetture elettriche, il quadro diventa ancora più interessante. A novembre Leapmotor ha toccato una quota del 14,4% nel mercato BEV, guadagnando il secondo posto assoluto tra i brand elettrici. Lo stesso piazzamento arriva anche nel canale dei privati, dove la quota sale al 17,4%.
Nei primi 11 mesi dell’anno la start-up cinese si è assicurata un 5,6% di quota tra le vetture elettriche e il quarto posto nella classifica nazionale per brand BEV. L’obiettivo dichiarato entro fine anno è il podio complessivo nelle auto 100% elettriche, mentre nel canale privati Leapmotor è già salita al terzo posto con una quota del 10%. Numeri che, per un marchio arrivato da poco nelle concessionarie italiane, fotografano un’ascesa in controtendenza rispetto a un mercato elettrico che procede a strappi.
T03, B10 e C10: la gamma che convince gli italiani
Alla base di questa accelerazione ci sono tre modelli che coprono i segmenti chiave. La Leapmotor T03 è oggi il secondo modello elettrico più venduto in Italia e, nei primi undici mesi, occupa il secondo posto tra le city car elettriche con una quota del 27,9%. È una city car elettrica compatta e concreta, pensata per la mobilità urbana, con dimensioni facili da gestire e un listino studiato per parlare anche a chi arriva da un’utilitaria tradizionale.
Più in alto nella gamma c’è la Leapmotor B10, l’ultima arrivata: tra i C SUV ha già centrato il primo posto nel canale privati e il secondo assoluto nel segmento dei C SUV elettrici con una quota del 10,4%. Look da SUV compatto, abitabilità familiare e tecnologia connessa la rendono una proposta immediatamente leggibile per chi cerca il passaggio da berlina diesel a SUV elettrico senza stravolgere abitudini e budget.
A chiudere il triangolo c’è la Leapmotor C10, che ha conquistato una brillante seconda posizione nel canale privati dei D SUV elettrici, con 18,1% di quota. È il modello che parla alle famiglie e a chi macina chilometri, offrendo dimensioni da SUV grande e un rapporto dotazioni/prezzo aggressivo rispetto ai concorrenti europei più noti.
Una sfida che va oltre i numeri di novembre
I risultati dei primi 11 mesi del 2025 indicano che Leapmotor non è soltanto l’ennesimo marchio cinese di passaggio, ma un tassello stategico per la stessa Stellantis, che attraverso la joint venture punta a coprire fasce di prezzo e di clientela difficili da raggiungere con i brand storici del gruppo.
Per il mercato italiano, dove la transizione all’auto elettrica procede a rilento, l’ingresso di un player con listini competitivi e volumi in rapida crescita può diventare un fattore di stimolo, soprattutto nel canale dei privati, sinora il più freddo verso le BEV. Molto dipenderà dalla capacità della rete di vendita di spiegare prodotto, servizi e infrastruttura di ricarica a un pubblico ancora pieno di dubbi. Ma i dati di novembre dicono che la curiosità c’è già, e che Leapmotor ha iniziato a trasformarla in contratti firmati.
















