Il panorama automobilistico sudamericano si prepara a una scossa tellurica che porta la firma di due giganti globali, uniti da una strategia che guarda ben oltre la semplice cooperazione industriale. Renault ha deciso di cambiare marcia in Brasile e lo farà aprendo le porte dei suoi stabilimenti alla tecnologia cinese di Geely. Non si tratta di indiscrezioni da corridoio, ma di un piano industriale solido e ambizioso che è stato confermato nei dettagli dall’autorevole agenzia di stampa Reuters, la quale ha delineato i contorni di un’operazione destinata a ridefinire gli equilibri del mercato locale. A partire dalla seconda metà del 2026, dalle linee di montaggio brasiliane del gruppo francese usciranno due nuovi modelli inediti, vetture che segneranno un netto distacco dal passato utilitario per abbracciare un futuro fatto di segmenti superiori e motorizzazioni elettrificate.
Un investimento miliardario per la rinascita
Al centro di questa rivoluzione c’è un investimento monstre di 3,8 miliardi di reais, una cifra che testimonia la volontà di non lasciare nulla al caso. Come riporta Reuters, l’accordo prevede che i nuovi veicoli siano costruiti sfruttando l’architettura modulare avanzata del partner cinese, una mossa che permetterà a Renault di saltare a piè pari anni di sviluppo costoso e di offrire subito prodotti maturi e tecnologicamente all’avanguardia. Lo stabilimento prescelto per questa metamorfosi è il complesso industriale Ayrton Senna a São José dos Pinhais, nello stato del Paraná, che verrà ammodernato per accogliere la nuova piattaforma “Global Energy Architecture”. È qui che la fusione tra il design e la rete commerciale francese e l’ingegneria asiatica prenderà forma, creando vetture che puntano a conquistare una clientela più esigente rispetto a quella dei modelli entry-level tradizionali.
Geely entra nella stanza dei bottoni
Ma c’è un dettaglio finanziario che rende questa operazione molto più di una semplice partnership tecnica. Secondo quanto riferito sempre da Reuters, l’intesa sancisce un ingresso diretto di Geely nell’azionariato della filiale sudamericana della Losanga. Il colosso cinese ha infatti acquisito una quota strategica del 26,4% di Renault do Brasil. Questo passaggio è fondamentale per comprendere la portata dell’accordo: Geely non sarà un semplice fornitore esterno, ma un comproprietario interessato al successo commerciale dell’operazione. Per i cinesi, si tratta dell’occasione d’oro per penetrare il mercato sudamericano “dalla porta principale”, sfruttando una rete di vendita capillare e fabbriche già operative, senza dover costruire tutto da zero.
Il futuro è ibrido e condiviso
La strategia delineata appare chiara: unire le forze dove serve. Se da un lato Renault mantiene il controllo del marchio e del rapporto con il cliente, dall’altro accetta pragmaticamente che il cuore tecnologico delle sue prossime ammiraglie sudamericane batta con ritmo cinese. I due nuovi modelli attesi per il 2026 saranno verosimilmente SUV di segmento C, dotati di propulsori ibridi capaci di competere ad armi pari con la concorrenza sempre più agguerrita. È la dimostrazione plastica di come l’industria dell’auto stia diventando un terreno fluido, dove le bandiere nazionali contano meno della capacità di fare sistema. Con questa mossa, certificata dalla precisione di Reuters, Renault non solo blinda il suo futuro in Brasile, ma scrive il primo capitolo di una nuova era di collaborazione transcontinentale.
















