Al Museo Lamborghini inaugurata la Mostra Velocità e Colore per i 50 anni della Miura

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1963

Stefano Domenicali, Vittorio Sgarbi e il pittore Alfonso Borghi celebrano l’unione tra arte motoristica e figurativa
Sant’Agata Bolognese, 28 Aprile 2016 – Automobili Lamborghini ha inaugurato ieri sera presso il suo Museo storico di Sant’Agata la mostra d’arte “Velocità e Colore”, in programma da oggi fino al 30 giugno, in celebrazione dei 50 anni della Miura. Ad aprire ufficialmente l’esposizione Stefano Domenicali, CEO di Automobili Lamborghini, Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’Arte e il pittore Alfonso Borghi, autore delle opere in mostra. I rispettivi discorsi inaugurali alla presenza di autorità, stampa, clienti e collezionisti d’arte, hanno celebrato l’unione tra arte motoristica, rappresentata dalle supersportive Lamborghini, e arte figurativa, che trova nell’astrattismo di Alfonso Borghi uno dei suoi massimi interpreti contemporanei.
Borghi è un artista del territorio, di Campegine (Reggio Emilia), scelto da Lamborghini per realizzare 10 opere inedite che intendono interpretare l’essenza, il dinamismo e i colori delle vetture del marchio del Toro.
Caratterizzata da un linguaggio informale e astratto, la pittura di Borghi è il risultato della rielaborazione inconscia delle forme dinamiche, degli stilemi del design e dell’innovazione nei colori che hanno da sempre contraddistinto le supersportive Lamborghini. Dieci tele di grandi dimensioni (otto da 200×150 cm, due da 180×180 cm) a olio e tecnica mista svelano lentamente tra forti giochi di colore ad effetto tridimensionale alcuni particolari di Lamborghini di ieri e di oggi, dall’iconica Miura alla Reventón, dalla Sesto Elemento all’Aventador.
L’esposizione si inserisce con naturalezza e rispetto nella prestigiosa collezione del Museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, inaugurato nel 2001. Un luogo unico, frutto della volontà di Automobili Lamborghini di mettere in luce il suo importante patrimonio storico, che coniuga la migliore tradizione artigianale italiana con una costante innovazione tecnologica. Le più belle automobili progettate e costruite a Sant’Agata Bolognese – dal 1963 sino ad oggi – sono presentate agli occhi dei visitatori in una sequenza mozzafiato: percorrendo i due piani del Museo si possono ammirare sia vetture storiche come la 350 GT, la Miura, la Countach, l’LM 002 e la Diablo, sia concept e vetture in serie limitata come la Reventón, la Sesto Elemento e l’Urus, il concept del futuro SUV Lamborghini.
L’esposizione, che ha visto la collaborazione di Automobili Lamborghini, Artioli 1899 (storico editore modenese e società di eventi culturali) e il Prof. Paolo Fontanesi, è stata allestita dallo studio di architettura Binini Partners. E’ accompagnata da un volume edito da Artioli 1899, i cui capitoli sul mondo Lamborghini sono a cura del giornalista Daniele Buzzonetti. Completano il volume i saggi critici sull’artista Borghi, tra cui un intervento di Vittorio Sgarbi. L’esposizione, in programma dal 28 aprile al 30 giugno, è visitabile dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17.
Alfonso Borghi
Alfonso Borghi nasce a Campegine di Reggio Emilia il 3 dicembre del 1944. Autodidatta, si avvicina alla pittura da giovanissimo ed espone per la prima volta all’età di 18 anni. In oltre 50 anni ininterrotti di attività è passato attraverso l’espressionismo, il figurativismo morandiano, il surrealismo fino all’astrattismo di impronta futurista. Borghi è arrivato oggi a una sintesi, in cui un uso abilissimo della materia si associa a un senso del colore di estrema sensibilità. A partire dagli anni ’70 le sue opere viaggiano nelle principali città europee e statunitensi (Barcellona, Berlino, Madrid, Vienna, Parigi, New York, Los Angeles). A partire dagli anni ’80 un susseguirsi di mostre e di eventi importanti in Italia e all’estero costellano l’attività artistica del maestro. Non solo pittura però. Si dedica anche all’arte plastica, dando un senso tridimensionale a quelle opere che già vivono su tela. Lavora il vetro, la ceramica, ma si dedica anche alla scultura. Oggi le sue opere trovano spazio in collezioni pubbliche e private e in musei italiani ed europei.
Lamborghini Miura, icona senza tempo
La Miura, che quest’anno compie 50 anni, rappresenta un caso unico di automobile che rivoluzionò il settore delle sportive negli anni sessanta. Progettata nel 1965 dal team ingegneristico Lamborghini, sotto la guida di Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani e vestita da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone, divenne immediatamente l’oggetto del desiderio per chi poteva permettersela.
Dal design sinuoso, sensuale, è alta solamente 105 centimetri dal suolo, con una altezza minima da terra di 135 millimetri. Presentata al Salone di Ginevra del 1966, riscuote un immediato successo mondiale, polverizzando qualsiasi criterio di riferimento nel settore delle auto sportive. Motore centrale posteriore disposto in senso trasversale a 12 cilindri a V di sessanta gradi, quattro litri di cilindrata, unico blocco comprendente cambio e differenziale, sviluppa una potenza di 350 CV a 7000 giri e una velocità massima record per quei tempi di 280 km/h.
Un progetto raffinato e modernissimo, nettamente in anticipo sui tempi, certamente ispirato ai grandi prototipi da corsa che in quell’epoca si sfidavano nelle gare sulle lunghe distanze, e che solo dopo parecchi anni avrebbero generalizzato la tecnica del motore posteriore per le più raffinate sportive stradali.
Con la Miura, che prendeva il nome di Edoardo Miura, grande amico del fondatore Ferruccio Lamborghini e famoso allevatore di tori, si inaugura la tradizione Lamborghini di dare alle proprie vetture nomi derivanti dal mondo della tauromachia.
La Miuramania contagiò regnanti, cantanti, attori quali Dean Martin, Frank Sinatra, Johnny Hallyday, lo Scià di Persia, il Principe di Monaco, Little Tony, Rod Steward e la modella Twiggy, insieme a molti altri personaggi che vollero conservare l’anonimato.
Nel mondo ne vennero consegnati 763 esemplari in tre differenti versioni dal 1966 al 1972 e in ben 60 diversi colori.
Le celebrazioni del 50° Anniversario della Miura
La Mostra “Velocità e Colore. Alfonso Borghi interpreta Automobili Lamborghini” fa parte di una serie di eventi e iniziative legate ai festeggiamenti dei 50 anni della Miura. Le celebrazioni sono state avviate dall’unveiling a marzo al concorso di Amelia Island (USA) della Miura SV originale, quella che venne presentata al Motorshow di Ginevra del 1971, e oggetto di più di un anno di restauro da parte del PoloStorico Lamborghini.
I festeggiamenti continuano questa settimana dal 6 al 10 aprile alla Techno Classica a Essen (Germania), la fiera mondiale per auto d’epoca. Presso lo stand Lamborghini sono esposti alcuni inediti progetti di restauro a cura del PoloStorico Lamborghini: la restaurata Miura SV originale del Salone di Ginevra del 1971, un telaio Miura, per illustrarne il restauro in corso d’opera, e un motore Miura completamente revisionato.
Le celebrazioni culmineranno poi in un grande tour rivolto ai clienti Miura di tutto il mondo che dall’8 al 12 giugno si ritroveranno in Italia. L’8 giugno il gruppo di Miura partirà da Bologna, passerà per la sede di Lamborghini a Sant’Agata Bolognese e per la Dallara Automobili a Varano de’ Melegari (Parma) per un saluto a Gian Paolo Dallara, a cui si deve la progettazione della Miura nel 1965. Il viaggio, di oltre 500 km in 4 giorni, attraverserà Emilia, Liguria e Toscana e si concluderà a Firenze.