SVELATI I NOMI DEI VINCITORI DELLA 61ª EDIZIONE DE “Il PREMIOLINO”

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In occasione della 61ª edizione, la Giuria de «Il Premiolino» di giornalismo si è riunita a Milano nei giorni scorsi e ha proceduto alla votazione.

 

I vincitori dell’edizione 2021, in ordine alfabetico, sono: Bianca Arrighini e Livia Viganò (Factanza), Brunella Giovara (La Repubblica), Barbara Palombelli (Stasera Italia – Rete 4), Nancy Porsia (giornalista freelance), Giovanni Tizian (Domani). Il “Premiolino-BMW SpecialMente” è stato assegnato dalla Giuria a Claudio Arrigoni (La Gazzetta dello Sport).

 

Il nome fu quanto mai azzeccato: identificava un piccolo premio (al momento della sua nascita si trattava di duecentomila lire e una pergamena di grande valore artistico realizzata da Riccardo Manzi) e al tempo stesso faceva curiosamente riferimento alla fibra tessile sulla quale Bassetti, il primo mecenate, voleva puntare (Premio-lino).

 

Considerato uno tra i più prestigiosi premi in ambito giornalistico, Il Premiolino nacque con il sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Vergani, Monelli, Barzini, Montanelli, Emanuelli e Biagi, che fu il primo presidente. Nell’Albo d’Oro, accanto a firme illustri come quelle di Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Eugenio Scalfari, Cardinal Carlo Maria Martini sono presenti anche i giornalisti di piccole redazioni di provincia premiati per la loro professionalità, il loro coraggio e la loro indipendenza.

 

Il Premiolino, che dal 2019 conta sulla partnership di BMW Italia, viene assegnato a sei giornalisti della carta stampata, della radio, della televisione e dei new media che si sono distinti per l’impegno professionale e per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza, delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento.

 

Fra i riconoscimenti vi è anche il Premiolino BMW SpecialMente che viene destinato a un giornalista, blogger o comunicatore che si sia distinto per la realizzazione di articoli o servizi sui temi connessi all’inclusione sociale che BMW Italia promuove attraverso il progetto SpecialMente (www.specialmente.bmw.it).

I VINCITORI DELLA SESSANTUNESIMA EDIZIONE

 

Per la 61ª edizione del premio sono risultati vincitori:

 

1)     Bianca Arrighini e Livia Viganò. Fondatrici e rispettivamente CEO e COO di Factanza, media company focalizzata sulla condivisione di notizie di attualità, politica ed economia sulle piattaforme online. Nel 2019, Bianca e Livia, entrambe classe 1997 e con alle spalle un percorso di laurea in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, danno vita a un progetto editoriale orientato a fornire a un target composto principalmente da giovani, un’informazione diretta e senza tecnicismi, modellata sui nuovi mezzi di comunicazione. Factanza, diventata startup innovativa nel 2020, ha costruito in breve tempo una community di oltre 135 mila seguaci sotto lo slogan “L’informazione che crea dipendenza” e punta ad affermarsi nel settore dei new media.

 

2)     Brunella Giovara. Giornalista e inviata de La Repubblica, con oltre trent’anni di carriera alle spalle. Esordisce come cronista presso La Stampa, dove lavora per anni come inviata, quindi diventa vicedirettore del mensile Amica. Dopo l’esperienza come caporedattore centrale per D – la Repubblica delle donne, segue la cronaca di Milano per il quotidiano La Repubblica. Dal 2017 è tornata ad occuparsi di attualità come inviata coprendo tutto il territorio nazionale.

3)     Barbara Palombelli, Stasera Italia – Rete 4. Intraprende la carriera giornalistica lavorando in Rai Radio 2. Negli anni Ottanta entra a L’Europeo, di cui è stata giornalista parlamentare, scrive per Il Giornale, per poi diventare vicecaporedattore di Panorama. Inviata speciale ed editorialista del Corriere della Sera, ha collaborato anche con La Repubblica. Volto noto alla guida di importanti programmi televisivi: dal 2013 conduce la trasmissione Forum e dal 2018 il talk show Stasera Italia su Rete 4. Fra alcune delle sue pubblicazioni troviamo: C’era una ragazza (1999); Diario di una mamma giornalista (2001); Famiglie d’Italia. Un secolo di personaggi e di storie (2003); Registi d’Italia (2006); Mai fermarsi (2019).

4)     Nancy Porsia, giornalista freelance esperta di Medio Oriente e Nord Africa. I suoi lavori, con al centro racconti dalla Libia, Iraq, Siria, Libano e Tunisia sono stati pubblicati da emittenti e testate nazionali ed internazionali tra cui RAI, SkyTG24, Il Fatto Quotidiano, L’Espresso, The Guardian e Al Jazeera. Dal 2017 documenta anche la storia e il flusso migratorio dal Corno d’Africa, con focus sull’Eritrea. Di base in Libia per anni all’indomani della Rivoluzione del 2011, ha dedicato molto del suo impegno professionale ai fenomeni migratori, in particolare ad indagare la rete dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo centrale di cui ha denunciato per prima esponenti di primo piano, ricevendo di conseguenza minacce da parte della mafia libica. Nel corso del suo lavoro sul campo, è stata per mesi intercettata dalle autorità giudiziarie italiane pur non essendo indagata né indiziata nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di esseri umani al largo della Libia. Attualmente lavora anche come consulente ricercatrice su flussi migratori e sicurezza per università e istituti privati.  

 

5)     Giovanni Tizian, Domani. Classe 1982, di origini calabresi. Ha iniziato a lavorare a Modena dove esordisce come giornalista presso la “Gazzetta di Modena”. Al quotidiano Domani, oltre al ruolo di coordinamento del sito, è capo servizio cronaca e inchieste e cura la produzione dei Longform. Ha lavorato come inviato per L’Espresso, firmando numerose inchieste sul potere, e ha collaborato con La Repubblica. Autore di numerosi saggi-inchiesta con particolare attenzione al mondo delle organizzazioni mafiose, dal 2011, per quasi dieci anni, ha vissuto sotto scorta. Nel 2019 pubblica con Stefano Vergine “Il Libro nero della Lega” (Laterza).

 

Il “Premiolino-BMW SpecialMente” della 61ª edizione è stato assegnato dalla Giuria a Claudio Arrigoni (La Gazzetta dello Sport). Arrigoni ha seguito sette edizioni della Paralimpiade estiva dal 1992 al 2016 e cinque di quelle invernali dal 1994 al 2018. Consulente per la comunicazione del comitato di organizzazione dei Giochi Paralimpici Invernali di Torino, ha collaborato con ANSA, Sky, Mediaset ed è stato direttore di Tele+, SkySport, GiocoCalcio e Gazzetta TV. Attualmente dirige diverse riviste di associazioni legate alla disabilità e collabora con alcune testate giornalistiche.

I vincitori della 60ª edizione de Il Premiolino sono, in ordine alfabetico:

 

  • Guy Chiappaventi, e Flavia Filippi (La7). Motivazione: “Il massacro nascosto “, docufilm girato da Chiappaventi e Filippi in piena pandemia e trasmesso il 2 maggio 2020 nello speciale Bersaglio Mobile La7 con voce narrante l’attore bergamasco Alessio Boni, è ben più di una straordinaria inchiesta televisiva sulla strage del Covid-19 nelle alte terre lombarde. Quei volti, quelle voci, quelle lacrime raccolte con professionalità e tanta umanità dai 2 inviati sono una prova di ciò che è davvero accaduto e che non dovrebbe mai più ripetersi. 
  • Paolo Condò (Sky). Motivazione: Nella nobile corte di principi e principesse del giornalismo sportivo, merita un posto d’onore. Unico italiano nella giuria internazionale del Pallone d’Oro, è firma di riferimento per tanti lettori, suoi primi tifosi. Una vita alla “Gazzetta dello Sport”, un fresco passaggio a “Repubblica”, con una vertiginosa serpentina si è buttato con successo anche nell’arena televisiva, diventando in poco tempo uno dei volti più apprezzati, per competenza, pacatezza e anche ironia, del salotto buono di SkySport. Quest’anno il Pallone d’oro del Premiolino lo porta a casa lui.
  • Michele Masneri (Il Foglio). Motivazione: Autore brillante e mai sciatto in particolare di articoli di costume nella serie di servizi su San Francisco/ Silicon Valley (raccolti da Adelphi) ha saputo disegnare da ottimo cronista un affresco ricco di dettagli, ironico e mai scontato sui celebrati nuovi tycoon e sugli stili di vita in luoghi all’avanguardia dell’era digitale.
  • Simona Ravizza (Corriere della Sera). Motivazione: Ravizza unisce passione giornalistica, scrupolosa preparazione professionale a competenza scientifica. Una volta si sarebbe detto che è una cronista di razza ma la definizione è desueta. Diciamo, allora che è stata ed è la cronista della salute. Grazie a lei, quando si scoprì il paziente 1 a Codogno, l’opinione pubblica ha potuto cogliere subito la pericolosità del contagio e la sua distruttiva forza epidemica. Ravizza ha fatto il cane da guardia del sistema sanitario lombardo. Questa volta un’antica definizione giornalista è appropriata e attuale. Il buon giornalismo fa bene anche alla salute. Di tutti.
  • Nello Scavo (Avvenire). Motivazione: Dal raccontare le storie delle persone che papa Bergoglio ha salvato durante la dittatura argentina alla denuncia delle atrocità commesse nei campi profughi, Nello Scavo è l’inviato speciale che sa coniugare la precisione del cronista e il cuore dell’essere umano. Ovvero l’Abc del mestiere antico che amiamo. E che non può essere fatto senza consumare le scarpe, come lui fa sin da ragazzo.
  • Will Media. Motivazione: Uno dei più riusciti modelli di informazione fatto da giovani per i giovani. Racconta su Instagram, attraverso pillole video, l’economia, la politica europea, internazionale, il razzismo, la violenza. Si autodefinisce come spazio nato per “capire ciò che ci circonda e fare un figurone a cena”. Ma è qualcosa di più. Spiegando in modo semplice e competente, ha saputo avvicinare a temi complessi 500.000 ragazzi fra i 18 e i 35 anni in meno di un anno. 
  • Premiolino BMW SpecialMente assegnato allo chef Massimo Bottura con la seguente motivazione: nato nella Modena delle auto veloci e del cibo slow, cresciuto «sotto al tavolo dove la nonna Ancella tirava la sfoglia», Bottura non è solo uno chef straordinario ma un uomo generoso che si è inventato l’Onlus «Food for Soul» contro lo spreco alimentare, una miriade di progetti di solidarietà, la casa-modello de «il Tortellante» che coinvolge con genitori e nonni tanti ragazzi autistici. Infine, su Instagram «Kitchen Quarantine» che nei mesi più duri del lockdown ha riunito intorno alla sua una moltitudine di famiglie facendo sentire meno sole soprattutto quelle toccate dalla disabilità.

 

La cerimonia di premiazione si svolgerà la sera di lunedì 13 settembre 2021 nel Giardino della Triennale di Milano. L’evento riservato premierà sia i vincitori della 60ª edizione, rimandata a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che i vincitori della 61ª. L’edizione 2021 sarà anche l’occasione per celebrare in presenza i 60 anni di storia de Il Premiolino, compiuti nel 2020.

 

LA GIURIA E L’ALBO D’ORO

 

La Giuria del «Premiolino» di giornalismo è composta da: Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Massimo Gramellini, Enrico Gramigna, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli e Roberto Olivi per BWM Italia.

 

Nell’albo d’oro del “Premiolino” figurano anno dopo anno le più grandi firme del giornalismo e della cultura italiana da Sergio Zavoli a Oriana Fallaci, da Arturo Carlo Jemolo a Giorgio Bocca, da Indro Montanelli a Eugenio Scalfari. E ancora, tra gli altri Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Arrigo Levi, Mauro De Mauro, Lietta Tornabuoni, Natalia Aspesi, Guido Rossi. Il «Premiolino» è stato l’unico premio accettato dal cardinale Carlo Maria Martini, premiato nel 2010 per la sua rubrica sul Corriere della Sera.